CORSI CAD

CORSI CAD A MILANO E LOMBARDIA – AutoCAD, MAP, Inventor, Fusion 360, Revit,3ds Max, Alias, Maya, RasterDesign: corsi e formazione per i professionisti

Riprendere una stampa 3D interrotta

Scritto da matteo.trasi On Aprile - 25 - 2018
Stampa 3D interrotte: come riprendere? lezione su G-CODE per stampa FDM da CAD

Una stampa FDM si può interrompere per mille motivi!

Dopo qualche ora di stampa salta la luce? Il gatto stacca la spina giocando col topo? Ti è finito il filamento proprio sul più bello? Quando una stampa 3D si interrompe, il tuo oggetto rimane irrimediabilmente a metà, ed è molto seccante se il processo di stampa era già a buon punto e i tempi per stamparlo lunghi. A parte il gatto, i problemi più comuni sono l’interruzione di corrente durante la stampa e il termine del filamento  (PLA, ABC o altro) , ma anche involontari reset della scheda, per esempio alcune stampanti quando si collega la presa USB e si attiva il software di controllo sul PC vengono resettate, interrompendo ogni operazione. Anche se hai seguito un ottimo corso sulla stampa 3D non puoi farci nulla!

Stampa 3D interrotta - corso su GCODE e stampa fdm CAD

Con il giusto GCode possiamo rimediare!.

Alcuni firmware hanno un sistema di sicurezza che permette di “resuscitare” la stampa. Per esempio è tipico delle Wasp con il “resurrection system“.  Per poter attuare un simile miracolo, a prescindere dal firmware, sono a logica necessari alcuni requisiti:

  1. Sapere a che punto si è interrotta la stampa.
  2. Poter riposizionare la testina in quel punto.
  3. Sapere “cosa succede dopo” ovverosia avere a disposizione il G-Code (file con il codice di controllo della stampante) che è stato interrotto, per ripartire dal punto giusto e completare la parte mancante.

A che punto si è interrotta la stampa 3D

Come dicevamo alcuni firmware, quando si stampa un file presente sulla stampante, permettono di mantenere traccia del punto esatto del codice attualmente in esecuzione da parte dei motori e quindi se salta la corrente o finisce il filamento (se dotati del sensore) possono poi riprendere esattamente a eseguire il codice da quel punto, dopo aver ripristinato le temperature e la ventilazione.

Se non disponiamo di una simile stampante, quasi di sicuro non possiamo conoscere il punto esatto del G-Code in cui la stampa si è interrotta. Possiamo però sapere a che altezza è successo misurando con un calibro il pezzo parzialmente stampato per conoscere il suo punto di massima Z. Sarà necessaria la massima precisione, ovviamente, ma una volta nota la Z possiamo risalire  al layer in cui si è fermata la stampa, quindi alla sezione del G-Code da cui ripartire. Ci serve:

  • Un calibro o un calibro elettronico in grado di misurare le profondità
  • Il G-Code interrotto
  • Possibilmente i parametri usati per lo slice

Quindi:

Misuriamo l’altezza della stampa.

Apriamo il G-Code con un programma come il fantastico Notepad++ o il blocco Note di Windows e cerchiamo la riga che indica la nostra Z. Dato che la misurazione non può essere così precisa da “azzeccare” la Z esatta del G-Code, possiamo fare qualche calcolo se conosciamo i parametri dello slice: oppure usare un metodo più empirico.

Se abbiamo a disposizione i parametri di slice possiamo fare qualche calcolo: sottraiamo alla Z misurata lo spessore del primo layer di adesione, dividiamo il risultato per lo spessore degli altri layer e otterremo il numero con decimali che esprime la posizione in cui si è interrotta la stampa. Togliamo i decimali, moltiplichiamo per lo spessore layer e risommiamo lo spessore dello zero. In questo modo abbiamo arrotondato al layer sottostante la nostra misura.

Complicato? C’è un’altro modo più “spannometrico” ma spesso altrettanto valido: cerchiamo nel G-Code il testo che indica lo spostamento alla Z misurata senza decimali. Per esempio se abbiamo misurato 53.61 cerchiamo Z53. Dovremmo trovare qualche occorrenza di Z53 per tutti gli spostamento fra i 53 e i 54 millimetri. Scegliamo la riga del G-Code con l’occorrenza più vicina alla Z misurata e questo sarà il punto di ripartenza della stampa.

Riposizionare la testina

Una volta capita la Z, e avendo il codice G-Code in cui viene nominata la nostra Z, non va bene semplicemente eseguire il G-Code dal punto individuato! Prima bisogna scaldare l’estrusore, far scorrere un poco di materiale (prime) e azzerare gli assi, quindi riportare la testina alla Z giusta senza andare a sbattere contro il pezzo già stampato. Queste operazioni si possono di solito fare dal pannello di controllo della stampante: alziamo un pochino la Z, tenendo traccia di quanto la incrementiamo, scaldiamo e facciamo uscire qualche millimetro di materiale. Portiamo quindi X e Y a zero, per segnare la posizione Home su X e Y e poi riportiamo la Z alla sua posizione. Se fosse possibile potremmo anche portare la la Z a zero per il probe (solo se non si urtano i pezzi già stampati) e poi riportarla alla giusta altezza. Se non possiamo azzerare la Z, dovremo portarla a combaciare con il layer superiore, quindi inviare il G-Code necessario a indicare che la Z attuale è quella calcolata ai punti precedenti (codice G92 Z53.61 se la Z calcolata era 53.61).  Un’operazione analoga deve essere effettuata sulla posizione dell’estrusore: prendete nota del valore E nel primo comando G1 nel G-Code. Se per esempio E fosse 1920.78 e inviate G92 E1920.78. Quindi da un lato dovremo riportare le cose alla situazione in cui tutto si era interrotto, ma dall’altro dobbiamo indicare che le coordinate dell’estrusore e della Z sono proprio quelle: il codice G92 ci aiuta.

Riprendere

Copiamo e incolliamo il G-Code dal punto individuato fino alla fine in un nuovo file, inviamolo per la stampa e… incrociamo le dita. Un’ottima idea potrebbe essere scaldare di più la testina e andare estremamente piano (molte stampanti permettono di “rallentare” la stampa direttamente dal pannello di controllo). In questo modo si eviteranno gli urti violenti con la parte di layer già stampata e si permette alla testina di “fondere” eventuali ostacoli.

G-Code utile

Di seguito un esempio di G-Code inserito prima di quello creato con il “taglia e incolla” della procedura di cui sopra.

M104 S200 ;Scalda la testina senza aspettare
M82 ;absolute extrusion mode
G0 X0 Y0
G28 ;Home
M109 S200
;Prime the extruder
G92 E0
G1 F200 E7
G92 E2534.71925 ;imposta la posizione al valore presente nel G-Code successivo (questo è un valore di esempio)
M220 S40 ;imposta una velocità seguente del 40% (rallenta la stampa)
G1 Z50 ;riporta la Z sopra al punto di interruzione (nell’ipotesi era qualche mm sotto a 50)
M106 ;riaccende le ventole

 

Importare un STL in Fusion e convertirlo in solido

Scritto da matteo.trasi On Marzo - 12 - 2017

Abbiamo preparato un paio di filmati per suggerire una possibile strada per convertire in solido un STL grazie a Fusion 360. Naturalmente non si tratta di un compito scontato: gli STL sono superfici e nulla garantisce che siano chiuse ed ermetiche, quindi potrebbero proprio non rappresentare dei volumi. Molti tutorial su come convertire gli STL in solidi passano attraverso una preelaborazione in altri software, come Blender, MeshMixer, MeshLAB ed altro. In questo caso si tenta di avere il massimo controllo su ogni passaggio perchè, tra l’altro, l’STL è composto da facce “spigolose” come i triangoli e tipicamente approssima con un alto numero di triangoli le curvature. Con la conversione si drea in genere un solido pesantissimo, non arrotondato e spesso ingestibile nei modellatori più diffusi. La strada proposta in questo tutorial è più “rudimentale” e ha lo scopo di utilizzare un solo software, Autodesk Fusion, per l’operazione.

Sebbene altri metodi potrebbero permettere un controllo più rigoroso della conversione dei triangoli, il vantaggio del metodo proposto è la semplicità e il fatto che una volta importato in Fusion 360 il file STL così modificato e convertito in un “body” può essere utilizzato come un solido 3D subito nel programma, senza dover coinvolgere altri software.

Un secondo videotutorial precisa meglio alcune preelaborazioni disponibili in Fusion 360 per convertire STL in solidi “Body”, con qualche opzione in più per controllare l’accuratezza.

AutoCAD 2015

Scritto da matteo.trasi On Maggio - 5 - 2014
aggiornamento sul nuovo autocad e sui corsi in aula su Autocad 2015

Elegante e con una nota “Mac OSX” la nuova interfaccia di Autocad è forse la novità più evidente.

Molte sono le novità introdotte da AutoCAD 2015, su cui presto inizieranno i nostri corsi.
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Nuove schede grafiche GTX 750 da NVIDIA e nuovi driver

Scritto da matteo.trasi On Febbraio - 25 - 2014
Una scheda grafica senza pretese per la tua stazione CAD - non per il professionista del render

La scheda NVIDIA GTX 750 costa poco, è piccola, consuma poco.

NVIDIA, fornitore privilegiato di schede grafiche per chi si occupa di 3D e Render con i software Autodesk, ha rilasciato una nuova versione dei driver In concomitanza con il debutto delle schede video GeForce GTX 750Ti e GTX 750. Il driver ha il codice 334.89 WHQL ed è già disponibile per il download (vi consigliamo sempre di aggiornare i driver appena possibile se usate i CAD Autodesk). Per scaricarli si può utilizzare come al solito l’apposita funzione dal pannello NVIDIA GeForce Experience, se installato, oppure si possono scaricare direttamente dal sito del produttore, tramite questi link:

 

Scheda decente per la tua stazioncina CAD dell'ufficio

La GTX 750Ti offre prestazioni decenti per il 3D di AutoCAD, Inventor e Revit

Per quanto riguarda le nuove schede di serie 750, si tratta di schede grafiche di fascia medio-bassa, ma che permettono di usare in modo accettabile i software grafici come AutoCAD, 3ds Max, Maya, Inventor e Revit. La presenza di 512 o 640 CUDA le rende anche adatte a generare senza spendere troppo dei render con IRAY, che sfrutta proprio la tecnologia CUDA per i calcoli. Certo, siamo ben lontani dalle prestazioni e dal numero di unità di calcolo delle schede professionali, ma bisogna considerare che stiamo parlando di schede che costano attualmente dai 100 ai 160 euro. Quindi un altro pianeta rispetto alle schede NVIDIA Titan utilizzate dai professionisti del render, che offrono memoria, velocità di calcolo e alta banda passante, ma costano anche dieci volte tanto.

Come al solito la serie Ti è più spinta (esiste anche la variante Ti OC – overclock, ancor più veloce) rispetto a quella “liscia”, la GTX 750. Una nota interessante sono i consumi e le conseguenti dimensioni: la sorellina minore ha davvero dimensioni contenute e consumi bassissimi, al punto che in genere è realizzata con una sola ventola di raffreddamento e quindi può essere ospitata anche da computer di dimensioni “da scrivania”. Questo la rende sicuramente interessante per chi lavora con il CAD senza pretendere prestazioni molto spinte nel 3D, come accade per molti utenti aziendali. La scheda 750Ti, invece, ha dimensioni maggiori, presenta in genere due ventole, ma ha comunque consumi bassi e dimensioni non esagerate. Insomma un compromesso interessante per una stazioncina CAD senza troppe pretese ma efficiente per il lavoro di tutti i giorni.

Se vuoi imparare a utilizzare al meglio le schede grafiche per il render, con IRAY, considera se seguire il nostro corso di 3ds Max base o avanzato o  uno degli altri corsi avanzati sul Render.

 

Schermi sempre più “wide” e AutoCAD

Scritto da matteo.trasi On Dicembre - 6 - 2013

La nota casa hardware Dell ha annunciato un nuovo monitor: U3415W con display 21:9 e risoluzione 3440×1440. Sono schermi con alta risoluzione (3440×1440) e anche abbastanza grandi (28 o 24 pollici)

schermo ultra wide per il CAD

Lo schermo 2.5K con rapporto 21:9 è utile pr il CAD?

Quindi la moda del monitor “wide”, sempre più basso e largo, eccellente per vedere film come al cinema, continua e si arricchisce sempre più con i nuovi dispositivi. Ma quanto, ci chiediamo, saranno consigliabili questi display per il CAD?

Sicuramente chi usa i software Autodesk ha notato negli ultimi anni, con l’introduzione delle nuove interfacce, e per esempio con la barra multifunzione, che lo spazio più prezioso è quello “in verticale”. Intendiamo dire che le interfacce con cui lavoriamo all’interno di software come AutoCAD, Revit o Inventor occupano e consumano completamente una buona striscia orizzontale di monitor. Molti per questo preferiscono i vecchi schermi con proporzioni 4:3 – quelli che tipicamente offrivano risoluzioni del tipo 1280×1024 o 1024×768 (questa però troppo piccola per lavorare bene).

Per esempio con AutoCAD uno schermo 4:3 da 22 pollici andava benissimo, e ancora meglio un doppio monitor di questo tipo, per tenere su uno schermo AutoCAD e sull’altro le tavolozze (proprietà, DesignCenter, Layer, eccetra).

Ma proprio per questo anche i nuovi schermi, che sono sempre più larghi, possono offrire ottime possibilità, se decidiamo di dedicare un’area laterale appunto alle tavolozze, all’interno (agganciate) o all’esterno della finestra di AutoCAD.

Ridimensionare il Ribbon (barra multifunzione) di AutoCAD: vari esempi

In un altro articolo i suggerimenti per ottimizzare la barra

Se lo spazio sullo schermo in orizzontale si presta bene all’utilizzo CAD, quando utilizziamo monitor come il nuovo Dell, resta allora solo il problema di come sfruttare al meglio lo spazio in verticale. Per questo, però vi rimandiamo all’articolo su come minimizzare l’ingombro della barra multifunzione in AutoCAD, Revit e Inventor per guadagnare più spazio per l’area di disegno.

Corso di AutoCAD a genova

Scritto da matteo.trasi On Luglio - 5 - 2013
in piazza dante a genova, il corso abc-corsi di AutoCAD

Corso di luglio per il nostroi cliente di Genova – AutoCAD base

Si é appena concluso il corso di autocad base aziendale per Iren a Genova. Una bellissima occasione di crescita che ci ha portati assieme a usare AutoCAD al meglio. Infatti anche se solo in tre lezioni, abbiamo potuto affrontare tutti i punti principali riguardo al metodo di lavoro: l’utilizzo dei modelli di disegno (dwt) di AutoCAD, la tecnica di disegno con la scelta dei punti (coordinate e osnap, orto polare e rotazioni dell’UCS), il disegno veloce con il metodo degli offset (comandi di autocad offset, taglia,  raccorda,  cima,  estendi), la creazione e l’uso dei blocchi cad con diverse unità di misura e tramite il potente strumento DesignCenter di AutoCAD, l’inserimento di quote e testo annotativi in AutoCAD, la stampa da modello e layout, con scale diverse e dettagli e con le modifiche locali ai layer nelle singole finestre di visualizzazione del modello. In sole 20 ore di corso è stato davvero impegnativo ma tutti alla fine, dopo aver realizzato alcuni disegni più semplici (forme di esempio, una cucina a gas in pianta, un mobile cucina in vista frontale), avevano raggiunto l’obiettivo: realizzare il proprio progetto in autocad (una planimetria di un piano di edificio con sei locali, completo di arredi e quote, finestre e assi tratto-punto, il tutto con i giusti layer)  e creare il pdf finale. Insomma: complmenti a tutti: davvero bravissimi (e anche il nostro docente)!

Un tutorial per il vecchio AutoCAD 2008

Scritto da matteo.trasi On Aprile - 30 - 2013

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Il nostro amico Stefano, che ha seguito il corso di AutoCAD 3D recentemente sulla versione AutoCAD 2013, ma ha installato  ancora AutoCAD 2008 in ufficio, ci ha chiesto come si faceva in AutoCAD 2008 ad assegnare i materiali tramite i layer. Per noi è stata un’occasione per mettere online questo video tutorial legato alla vecchia versione, in cui si introduce la logica dei materiali per il 3D nel vecchio AutoCAD (dove prenderli, come modificarli o crearli, come assegnarli in AutoCAD).

Il video si può scaricare qui:

AutoCAD 2013 e Windows 8

Scritto da matteo.trasi On Ottobre - 29 - 2012

NOTA: nuovi aggiornamenti potrebbero aver risolto alcuni problemi indicati in questa pagina. Vedi il post

Finalmente è uscito Windows 8.

Logo Windows 8 - per AutoCAD 2013 non ancora consigliato

Windows 8 per ora non è compatibile con AutoCAD

Cominciamo subito con il dire che AutoCAD non è attualmente compatibile con Windows 8. Già qualche tempo addietro, con la release preview molti hanno provato, e sono riusciti, a installare AutoCAD 2013 in Windows 8. Peccato però che poi sia inutilizzabile per i continui crash. Un esempio? Ecco cosa succede a un utente nel giro di qualche ora, e usandolo probabilmente poco (se no i crash sono continui).

Errore durante l'uso di AutoCAD, anche se si installa

Anche se AutoCAD si installa, non è poi utilizzabile per lavorare

FATAL ERROR: Unhandled Access Violation Reading 0x0000 Exception at 3132ad66h
04/06/2012 at 20:57:49.112 Drawing:
————-

FATAL ERROR: Unhandled Access Violation Reading 0x0000 Exception at 31f1ad66h
04/06/2012 at 21:04:13.499 Drawing:
————-

FATAL ERROR: Unhandled Access Violation Reading 0x0000 Exception at 67cbad66h
04/06/2012 at 21:16:09.568 Drawing:
————-

FATAL ERROR: Unhandled Access Violation Reading 0x0000 Exception at 65cead66h
04/06/2012 at 21:48:04.992 Drawing:
————-

FATAL ERROR: Unhandled Access Violation Reading 0x0000 Exception at 6907ad66h
04/07/2012 at 02:39:49.247 Drawing: Drawing1.dwg
————-

FATAL ERROR: Unhandled Access Violation Reading 0x0000 Exception at 6907ad66h
04/07/2012 at 02:48:33.277 Drawing: Drawing1.dwg
————-

Per questa impressionante serie di problemi vedi i commenti del blog worldcadaccess su AutoCAD 2013 e windows 8.

Insomma, prima di prendere un PC nuovo con Windows 8 pensateci bene se dovete usare AutoCAD, perchè attualmente non è possibile. Pittosto comprate un pc con il “vecchio” Windows 7: avrete diritto comunque all’aggiornamento a prezzi scontati, ma almeno potete lavorare subito. E poi bisogna valutare se Windows 8 porti altri vantaggi che bilancino il fatto di non poter per ora usare AutoCAD. E allora bisogna dire che a prima vista Windows 8 non sembra introdurre novità rivoluzionarie a parte la velocità di accensione e la nuova interfaccia a tasselli, questa sì rivoluzionaria per Windows, che ricalca l’interfacccia dei cellulari: senza desktop (che però si può far comparire con un apposito comando) e senza più il pulsante start (nemmeno nell’interfaccia desktop).

La nuova interfaccia è proprio decisamente sfortunata: dapprima chiamata Metro e poi Modern UI per assurdi motivi di violazione di copyright (un’azienda che si chiama Metro AG ha fatto causa e per pronunciare questa parola d’ora in poi forse dovremo chiedere il loro permesso o pagare un diritto…), non convince per ora gli utenti, ma magari è solo questione di abitudini. Resta il fatto che la nuova interfaccia sembra del tutto inadatta a chi con il computer deve lavorare: metterà in seria difficoltà chi prima era abituato, per esempio, a aprire più programmi in contemporanea (la posta, il browser, un foglio elettronico e magari AutoCAD o la contabilità). Trasformare il PC in una brutta copia dell’iphone non sembra un’idea geniale…

Wikipedia riporta anche altri problemi per Windows 8: a parte la rimozione del menu start, non sarà più possibile vedere i DVD con i programmi Windows Media Player e Windows Media Center, sempre per motivi di diritti e brevetti, e solo pagando programmi aggiuntivi sembra che sarà eventualmente possibile vedere di nuovo i film in questo formato.

Speriamo comunque che Autodesk nei suoi laboratori lavori a tempo pieno per risolvere tutte queste gravi incompatibilità e portarsi al passo con Microsoft.

AutoCAD: alternative gratuite per il 2D

Scritto da matteo.trasi On Ottobre - 24 - 2012
corso autocad: le alternative per un CAD "tecnigrafo"

AutoCAD è fantastico per i disegni 2D

A nostro parere per molti versi AutoCAD è impareggiabile per alcuni suoi utilizzi tipici. Chi disegna tavole in 2D e ha sostanzialmente bisogno di un “tecnigrafo elettronico” non troverà secondo noi un software migliore. Anche dal punto di vista dell’elaborazione dei progetti 2D, AutoCAD ha imposto uno standard di qualità degli strumenti software molto alto, basti pensare a funzionalità come l’estrazione dati, l’inserimento di annotazioni (testi e quote annotative, per esempio), la selezione intelligente (filtri e selezione rapida), il collegamento di riferimenti esterni e pdf, la stampa con layout e finestre mobili con layer differenziati per colore e visibilità, la conversione layer e molte altre caratteristiche più o meno avanzate,.

Lo stesso non può dirsi se l’utilizzo richiesto fosse diverso dalla vocazione principale di AutoCAD. Ben lo sanno quelli che lavorano con 3D parametrici o software specifici per la meccanica, l’architettura e il P&ID “intelligente” (per ricavare tavole ad esempio tavole con correlazione di linee).

Altri CAD possono essere utilizzati quasi senza bisogno di ulteriori corsi da chi ha seguito il corso autocad base

Una caratteristica importante è la compatibilità con i DWG o almeno i DXF

Spesso rinunciare alla “flessibilità” del disegno tramite linee manuali, che permettono qualunque rappresentazione arbitraria, e puntare invece su software specifici e di settore, ha come vantaggio la possibilità di sfruttare automatismi che AutoCAD si sogna. Del resto il fatto di non essere specifico di un settore è anche il punto di forza di AutoCAD che ha imposto anche per questo il DWG come standard interdisciplinare per il CAD.

Detto questo, vediamo alcuni software gratuiti che possono sostituire AutoCAD per disegnare in modo produttivo nel 2D. L’elenco che segue ovviamente è stato stilato a nostro opinabile giudizio, dato che ci sono centinaia di software di questo tipo. Inoltre l’elenco è stato redatto a ottobre, e le licenze o le caratteristiche dei software indicati potrebbero cambiare… Comunque basandoci sulle nostre prove consigliamo certamente di sperimentare:

 

CAD 2D Gratuiti
nome link note
NanoCAD link Legge/scrive i dwg. I comandi sono molto simili a quelli di AutoCAD (chi segue un nostro corso base di AutoCAD è in grado sicuramente di lavorarci).Eccezionale.Dalla Russia, un CAD eccezionale per il 2D, per compatibilità con AutoCAD e anche a livello di comandi. La licenza è gratis e dura un anno, ma è rinnovabile sempre gratis. Dalla russia un software con grandi potenzialità perchè oltre alle funzioni base ha la possibilità di essere programmato con Visual Basic perchè espone gli oggetti ActiveX all’esterno e legge script vbs al suo interno.
AutoCAD WS
link Apre/scrive DWG e non richiede installazione perchè è una pagina web (esiste anche l’APP per Apple e per Android). Si integra con AutoCAD 2012 e 2013 e versioni precedenti tramite plugin (posso salvare da AutoCAD su Autodesk 360 “in the cloud” e lavorare direttamente in AutoCAD WS)Eccezionale anche se l’interfaccia web lo limita un pocoGratuito anche per chi non ha AutoCAD, elabora i DWF, li trasforma in PDF, permette di condividerli on the cloud, insomma, un sogno. Oltretutto prende da AutoCAD la logica dei comandi (offset/tagli/estendi/copia, blocchi, layout, layer, ecc. ecc.) e il loro aspetto. Chi ha seguito un corso AutoCAD base troverà certo qualche limite e differenza, ma può essere subito operativo con AutoCAD WS.
pCon Planner link Apre/scrive DWG e file di SkettchUP oltre ad altri formati. Dedicato al render e alla creazione di formati, offre un editing non molto potente sul 2D, perché è appunto indirizzato al 3D e alla realizzazione di foto e video. Davvero potente, bello e veloce nella renderizzazione.
A9CAD link Apre/scrive DWG ma solo vecchi formati. Identico a un AutoCAD minimalista (poche funzioni) come strumenti di disegno. Se hai seguito un corso AutoCAD Base sai già usarlo, anche se ti mancheranno molte funzionalità di AutoCAD.Molto carino e leggeroAnni addietro sembrava fantastico. Praticamente è una specie di AutoCAD 14, se vogliamo fare un paragoine. Peccato che poi non abbia avuto evoluzioni. La ditta che lo distribuiva, A9 tech inc., sembra sparita. Utile per chi parte da zero e deve produrre DWG, ma non necessita di aprire file DWG con formato delle ultime relese
DWG TrueView link Visualizza soltanto e stampa i dwg. Interfaccia simile a AutoCAD ma con poche funzioni perchè non salva e non modifica i dwgUtilissimo ma non è un CAD (visualizza/stampa/misura)Autodesk stessa offre questo visualizzatore molto utile per chi deve solo creare pdf, prendere misure (strumento righello identico a quello di AutoCAD), stampare e visualizzare i dwg. Inotre permette di convertire dalla 2013 alle versioni precedenti interi pacchetti di dwg (include quindi il vecchio software  DWG TrueConvert)
Archimedes link non legge/non scrive i dwg e ha un’interfaccia non del tutto simile ad AutoCADInteressante ma non legge i dwgCAD abbastanza completo per imparare, infatti è stato utilizzato in molte scuole anche perchè è opensource e gratuito. Il fatto che non sia un “clone” di AutoCAD e che non legga i DWG è un punto d’orgoglio ma è anche la sua debolezza perchè purtroppo non permette di imparare e utilizzare lo standard “de facto” di AutoCAD e dei DWG, adottati così ampiamente nel mondo del lavoro
Dublecad XT link Legge/scrive DWG (almeno vecchie versioni) e ha un’interfaccia non troppo simile ad AutoCADCarino e abbastanza fruibileEditor non identico a AutoCAd ma fruibile e anzi con alcune buone idee. Licenza normale (v3) gratuita, licenza pro a pagamento (30 giorni di prova)
MEDUSA4 Personal link Gratuito solo per uso non commerciale. Per uso personale non salva i DWG.LimitatoInterfaccia e comandi non troppo simili ad AutoCAD, lo abbiamo incluso solo perchè sembra interessante, anche se le limitazioni della versione non commerciale portano a un giudizio abbastanza negativo
Librecad link  Legge/Scrive DXF 2007Limitato per oraLimitato (per esempio non ha i layout) ma utile per qualche piccolo schizzo. Certo non assomiglia troppo ad AutoCAD, ma gli sviluppatori ci stanno lavorando e con il passar del tempo le versioni nuove sono sempre più fruibili. Per ora chi ha seguito un nostro corso di AutoCAD, viste le differenze, si troverà un pochino a disagio nell’usare questo software
QCAD Community edition link Semplice programmino un po limitato: legge/scrive i dxf ma non i dwgLimitatoLa Ribbonsoft ha fatto una versione commerciale di QCAD (costa circa 50 euro, ma non è molto meglio di quella free). Per questo motivo probabilmente ormai da anni la versione free non viene aggironata. Presenta alcune funzioni base simili ad “antichi” AutoCAD, ma chi conosce un AutoCAD, dalla 2000 in po,i non si troverà completamente a suo agio, viste le notevoli differenze nel modo di lavorare.

Naturalmente poi esistono altri CAD che non rientrano in questo elenco, principalmente perchè hanno scopi diversi. Per esempio ricordiamo SweetHome 3D e Blender, Sketchup e altri, che però hanno vocaione essenzialmente 3D, mentre qui abbiamo voluto presentare una serie di alternative a AutoCAD “tecnigrafo” per il 2D.

E non dimenticate che la versione di prova di AutoCAD (gratuita per 30 giorni) è sempre scaricabile dal sito autodesk senza impegno: www.autodesk.it/autocad-trial/trial/

Immagini vettoriali

Scritto da matteo.trasi On Giugno - 29 - 2012
i file per illustrator possono essere letti in autocad? attendiamo il vostro sondaggio

Grafica vettoriale: un nuovo sito utile anche agli appassionati di AutoCAD 2D

Un nuovo sito americano, vector.me, permette di accedere tramite un motore interno di ricerca a un gran numero di elementi vettoriali di ogni genere, per lo più in formato adobe illustrator: sagome umane, automobili, macchinari, simboli vari. I file vettoriali sono importanti elementi usati frequentemente dai designers, acnhe da chi opera con il CAD, per arricchire i propri disegni. Per esempio possiamo aggiungere in AutoCAD delle figure umane nel disegno di un alzato architettonico per render meglio l’idea delle dimensioni e arrichire graficamente il lavoro di AutoCAD. Naturalmente dovremo prima convertire i file in un formato leggibile da AutoCAD. Oppure possiamo modificare in post produzione dei render di 3ds Max o di Maya per aggiungere elementi stilizzati, come alberi e persone. Se ci serviamo di Photoshop potremo utilizzare facilmente i file con estensione ai.

Dal momento che era difficile trovare un motore di ricerca per grafica vettorialer gratuita, i tecnici di hanno deciso di crearne uno.

Ecco qui alcuni link:

Buon divertimento, quindi con Open EPS FileOpen EPS File